Road to Mish Mash Festival @ Castello di Milazzo (Me)

  • 29/03/2018
  • Luca Li Voti

 

Continua il nostro viaggio sulle strade che portano ai Festival dell'Experience 2018. Annunciate le date anche per il Mish Mash Festival. La terza edizione del giovane festival siciliano si terrà 03 e 04 agosto, sempre all'interno della cittadella fortificata di Milazzo (Me). Una location con una storia lunga millenni che oggi diventa un luogo di espressione culturale moderna. Da Necropoli a Castello, fino a diventare palcoscenico per una due giorni tra musica, arte, colori, video mapping, giochi di luce, danza: una festa dai mille colori, una scommessa promossa dall’associazione Mosaico.

La storia si mischia e si fonde insieme alla contemporaneità. Potrebbe essere questa la ricetta giusta per trasformare il Festival in un'occasione di avvicinamento tra culture diverse. Inoltre di riflesso, queste sinergie potrebbero portare al proprio territorio visibilità, rivitalizzazione del tessuto economico e turismo.

Le vacanze portano con se un'ottimo motivo per fare festa e dopo lo spin-off del 28 dicembre con il live dei Ninos Du Braziltenutosi al Retronouveau (Messina), il 31 aprile si raddoppia: stessa location, ma a salire sul palco del Live Club messinese sarà il torinese Andrea Laszlo de Simone.

Abbiamo raggiunto Dario Fugazzotto, Direttore Artistico del Mish Mash Festival, per fargli qualche domanda.

 

Arrivati alla terza edizione, cosa si prova a veder crescere la propria “creatura” anno dopo anno? 
Credo che a pensarci siamo tutti strafelici, il fatto è che di solito non ci pensiamo. Siamo un po' troppo concentrati sull'edizione a venire, e non ci rendiamo mai conto di quanto si sia già fatto fin'ora, che invece è molto.

 

L'evento nasce e si sviluppa con l'associazione Mosaico, di cosa si occupa esattamente? Da chi è costituita? 
L'associazione Mosaico si è formata tre anni fa dall'unione di tre associazioni che già lavoravano sul territorio, due di Barcellona Pozzo di Gotto e una di Milazzo. Tutte e tre organizzavano concerti e manifestazioni di vario tipo, soprattutto musicali e culturali. Ci siamo resi conto che covavamo la stessa idea di festival e dunque ci siamo uniti, ed è stata una cosa piuttosto notevole se pensi che difficilmente in passato Barcellona e Milazzo abbiano unito le forze per fare qualcosa di importante. In questo momento, ovviamente, la maggior parte delle nostre risorse si concentrano sul festival.
 

A livello locale avete collaborato con i due centri S.P.R.A.R. di Milazzo e Barcellona (Me), con Inumani Festival, come e perchè nascono le vostre collaborazioni? Come vi relazionate con il territorio? 
Abbiamo da subito cercato di coinvolgere più entità possibili nella formulazione del nostro festival. Il nome stesso del festival presume il concetto di unione e mescolanza, che è dunque alla base del nostro progetto. Non solo S.P.R.A.R. e Inumani, che mi ha fatto piacere che tu abbia ricordato, ma anche molte attività che lavorano benissimo sul territorio sono state coinvolte, come il Perditempo - dove l'anno scorso abbiamo presentato la data zero del festival con il concerto dei Gomma e della Banda del Pozzo-. L'idea di fare rete è sempre stata un nostro chiodo fisso, e stiamo cercando di sentirci il più possibile anche con le altre realtà siciliane, come l'Indiegenol'OSSl'YpsigNIMAlcart.

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Per la comunicazione avete lavorato molto sulla bellezza dei luoghi, quale messaggio volete veicolare al vostro pubblico?
Mah, non penso ci sia un unico messaggio. Di certo far leva su quello che c'è, senza inventar nulla, fa bene. E quel castello incredibile su quel mare incredibile sono veri, non è che ci possiamo fare molto. In generale comunque ci piace valorizzare ciò che è nostro ma non ci appartiene, perchè è di tutti, dunque la condivisione forse è uno dei messaggi che veicoliamo. E non si tratta solo di territorio in senso stretto, ma di tutto quello che dal territorio è venuto fuori. Nella comunicazione, ad esempio, ci piace spesso riportare passi di scrittori incredibili della nostra zona, spesso sconosciuti ai più, come Consolo o D'Arrigo.
 

Dopo il primo spin-off natalizio si va consolidando la collaborazione con il Retronouveau, cosa ci dobbiamo aspettare da questo secondo appuntamento? 
Un concerto molto bello sicuramente, visto che per Andrea Laszlo de Simone non sarebbe di certo una novità. La collaborazione con il Retronouveau fa parte di quel concetto di rete di cui parlavamo prima. Il “Retro” è un faro per i concerti e la musica nella sicilia nord-occidentale. Non possiamo ignorarci, anzi, è ovvio abbracciarsi.
 

Avete in cantiere altri appuntamenti in giro per lo stivale?
Sì!
 

I promoter/direttori artistici di Festival e concerti spesso vengono considerati dalle istituzioni “alieni”. Che rapporto hai con loro? Quali consigli ti senti di dare agli enti locali nel venire incontro a chi organizza eventi artistico/culturali?
Credo ascoltare. Lo dico perché abbiamo trovato nell'assessore ai beni culturali di Milazzo, Salvo Presti, una persona che ascolta, e questo ci ha aiutato e ci ha permesso di crescere. Poi le difficoltà sono moltissime, anche perché il Castello è un bene particolare, forse lasciato un po' troppo a se stesso. Ma insomma noi non desistiamo.
 

L'edizione 2018 del Festival riserverà qualche sorpresa?Indiscrezioni? 
Dirti che ci vediamo a Bologna è un'indiscrezione?
 

Nell'edizione 2017 hanno suonato: 
COLOMBRE | CARL BRAVE X FRANCO126 GAZZELLE | CLAP CLAP | JOLLY MARE | VEIVECURA | I CAMILLAS | GIORGIO POI CANOVA | BE A BEAR

 

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